Il Peccato, le Tentazioni e le facce di Satana

09.01.2025

Le Tentazioni, miniatura; Codice De Predis


09.01.2025 - #religionecattolica


Estratto dal Libro Trinoteuco tomo I,
Ia edizione 01-2024 Gedi Digital I; ISBN: 979-12-22802-70-1
Capitolo V – Le Sacre Scritture e l'archetipo trinitario, pag. 68>72.


Le Tentazioni e le facce di Satana


Mt 4,1.11 Allora Gesù fu portato nel deserto dallo Spirito per essere tentato dal diavolo.

Se il Battesimo rappresenta il riconoscimento ufficiale dell'essenza divina e l'investitura per la missione di Gesù, le tentazioni rappresentano il riconoscimento della sua natura umana e la sua capacità di dominarla senza trascenderla. I Vangeli fissano così un fondamentale archetipo teologico: il Padre, il Figlio, e lo Spirito Santo, nonché la loro relativa natura e correlazione col Dio di Abramo. Gesù si rivolge a noi, e in ogni suo gesto o parola insegna le vie del Padre, quindi, fattosi riconoscere, inizia con piena autorità il suo insegnamento, mostrandoci le armi del maligno e quelle nostre debolezze che offrono spazio alle sue trame. Le tre tentazioni sono riportate nei Vangeli di Matteo e Luca, esse nel narrarci la lotta interiore propria di Gesù per la sua missione, sono, anche, una fondamentale lezione per noi.

Ia tentazione - Costantemente nella nostra vita siamo tentati di correre a far fronte alle urgenze lasciando da parte Dio, magari pensando solo per un poco. Oppure, pensiamo di dovere fare da noi stessi, di risolvere i problemi del mondo senza questo Dio troppo esigente, che finirebbe col farci perdere tempo e occasioni. Spesso la tentazione ci appare rivestita di un certo senso morale, essa così mascherata, ci mostra come sarebbe opportuno rimanere legati a una visione realistica. Tale visione ci consentirebbe attraverso le nostre forze e il nostro sacrificio di mettere ordine tra le cose del mondo, di trovare da noi la verità o di risolvere i problemi che attanagliano i popoli e quant'altro. Il centro della questione è:

scegliere Dio o il mondo? Scegliere le vie di Dio o le nostre vie, i suoi o i nostri piani?

Quante volte nei Vangeli e nella vita di tutti i giorni ci imbattiamo nelle frasi:

Se sei davvero Figlio di Dio allora perché non fai questo o ancora quello?

Perché non, togli la fame nel mondo o le malattie o tutto ciò che è male?

Perché non ci dai le ricchezze che ci spettano?

Che forse un Dio buono il quale ama i suoi figli può permettere che essi siano massacrati da altre genti o muoiano nella miseria e nella disperazione?"

La risposta è:

"Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio"

Questa è l'unica risposta alle nostre domande! Dobbiamo nutrirci di pane, certo, esso tuttavia deve essere secondario alla parola di Dio, come deve esserlo ogni cosa!

Non siamo nel Paradiso terrestre! Qui, sulla terra, solo il Logos divino può mantenerci nella Basilea spirituale.

Quando ci illudiamo di salvare il mondo, e portando aiuti ai popoli sottosviluppati, che prima abbiamo depredato, pensiamo che con la tecnologia e il denaro possiamo risolvere tutto, allora non abbiamo capito niente. Infatti, alla fine, come sempre si è visto, prevarranno gli interessi di pochi potenti a discapito di tanti indifesi. I malvagi, come lupi tra le pecore, prevarranno sempre. Non possiamo pensare di potere costruire un qualsiasi futuro mettendo da parte Dio. Prima bisogna che entri Dio nella vita sociale e politica e che la sua parola penetri profondamente dentro tutti noi, così tanto che il nostro agire sia il suo agire, le sue vie le nostre vie. L'amore dell'uomo, è imperfetto, ha bisogno di attraversare Dio (Agape) per tornare all'uomo in una forma efficace.

Tuttavia, non possiamo sperare di scacciare in via definitiva il male dal mondo, d'instaurare da noi il Regno di Dio, di porre fine alla contraddizione, con la sola forza della fede. Ciò sarebbe, infatti, una sottile tentazione cui il maligno può indurci, proprio la prima tentazione: "Se sei Figlio di Dio di' che queste pietre diventino pane".

Nel mondo il Regno di Dio può essere instaurato solo nel cuore e nell'animo dell'uomo, e in tal senso diremo Signoria di Dio. Avere questa certezza, però, non può indurci a disinteressarci di ciò che accade attorno a noi, chiudendoci, magari, nel guscio di un'ascetica preghiera e forma di vita. Gli uomini di Dio hanno il dovere di cooperare per alleviare le sofferenze dei più deboli, per realizzare un maggiore equilibrio nella distribuzione della ricchezza e della cultura, per fondare la pace e il rispetto dei diritti umani e fondamentali. Gli uomini di Dio che agiscono nel mondo devono lasciare il segno del loro passaggio, una fede in Dio che si veda in parole e opere. Prima la Parola di Dio da seminare nel mondo e poi i frutti, vale a dire le opere. D'altronde come pretendere i frutti se prima non abbiamo ben seminato!

IIa tentazione - La seconda tentazione ci insegna come non si debba mettere Dio alla prova.

Infatti, tale proposito, mostrerebbe oltre alla nostra mancanza di fede anche disobbedienza al suo volere, giacché sarebbe un tentativo di forzare la sua mano e di sostituire i nostri piani ai suoi, il tradimento o peccato di Giuda. Qui, il demonio tentatore è presentato come un dotto teologo, perfetto conoscitore delle Sacre Scritture che cita un passo del Deuteronomio; tuttavia, non gli è dato di comprenderne il senso profondo tanto da poterlo condividere e mettere in pratica, non possiede questa capacità. Solo chi ha la fede e con essa l'amore che attraversando Dio ritorna a lui ha questa capacità, soltanto chi è delle greggi di nostro signore ascolta la sua voce e la comprende. Bene e Male si basano su diversi valori e dottrine, non hanno punto di contatto, le loro vie sono divergenti.

IIIa tentazione - Allora il demonio mette alla prova Gesù, nella sua essenza umana, non comprende come egli possa rifiutare le cose del mondo e passa alla terza tentazione.

Gli offre il mondo intero, subito, con tutte le sue ricchezze. Perché aspettare che venga il Regno di Dio, una promessa che chi sa quando si avvererà, sempre che magari questo Dio non cambi idea, basterà soltanto che Gesù si prostri, lì e subito, ai suoi piedi ad adorarlo. Ma la risposta fu: «Vattene, Satana! È Stato scritto infatti: il Signore Dio tuo adorerai e a lui solo renderai culto». Gesù lo scacciò via, lui conosceva bene il valore del Regno di Dio, come avrebbe potuto scambiarlo per un mondo di menzogne e di sopraffazione. Il demonio non poteva capire, come la ricchezza, il benessere, le passioni del mondo, non fossero desiderabili per un uomo, solo perché ottenute egoisticamente, con la menzogna o sull'altrui sofferenza. Per Gesù quelle offerte non avevano alcun valore, sapeva bene come fosse insopportabile all'uomo buono, al giusto, vivere felice e tranquillo in mezzo alla sofferenza degli altri. Le promesse del demonio sono, infatti, menzogna per il giusto.

Satana ha molteplici facce, tanti modi di manifestarsi, in tutti però si erge come barriera a Dio e al realizzarsi del suo piano sull'uomo. La Bibbia lo presenta come Satana vale a dire "l'accusatore" Gb 1,1.22-2,1.13 una sorta di angelo che ha il compito di mettere alla prova o distogliere, ma anche come diavolo che dal greco significa "colui che divide", colui che corrompe, incrina anche i piani di Dio, l'eone malvagio o del male. Giovanni in Ap 13,18 attribuisce alla bestia che sale dal mare il numero 666, che pure ricorre nel Vecchio Testamento associato all'oro di Salomone (1Re 10,13.16 e 2Cr 9,13.14) ma che, con significato imprecisato, definisce uno sfarzo e una ricchezza senza pari. In senso biblico i termini satana e demonio racchiudono il significato generale del male nel mondo, che vi s'introduce come: fisico, psichico, personale, sociale, entità maligna. Mentre si manifesta rispettivamente come: dolore e morte, irrazionalità, peccato, influsso nefasto, presenza attiva demoniaca. Talvolta però, fortunatamente di rado, tutto rimane oscuro, incomprensibile alla scienza dell'uomo, o peggio, si avverte un'intelligenza o presenza maligna, allora sarà meglio vestirci d'umiltà e ricorrere alla Chiesa con i suoi esperti ed esorcisti.

Teologicamente è, poi, fondamentale comprendere, che Gesù nelle tentazioni mostra il suo aspetto umano. Queste non possono essere intese come una prova formale, nel senso che essendo egli stesso Dio è ovvio che non cedesse a Satana. Se, infatti, intendessimo così dovremmo considerare formale anche la sua crocefissione. Gesù è Uomo e Dio in unione consustanziale col Dio Padre e con lo Spirito Santo. Dunque, dobbiamo intendere che affronti da uomo ciò che è necessario affrontare da uomo, pur essendo sempre e contemporaneamente il Figlio di Dio, Dio egli stesso e consustanziale col Padre e il Santo Spirito.

Nulla è impossibile a Dio, tranne essere incoerente o menzognero. Le scritture ci consegnano questo, possiamo credere o no, ma non si può modificarne il senso, perché cadrebbe l'assetto trinitario che esse ci affidano.

In generale dobbiamo ancora considerare che, sebbene noi possiamo essere protesi per natura verso il bene, satana ha tuttavia le sue capacità persuasive ed è molto insidioso, conosce le nostre debolezze, e ci attacca con raffinatezza. Spesso ci propone il benessere e la ricchezza che provengono dall'egoismo e dalla menzogna, e se non cediamo per noi, magari cediamo per i nostri figli o per la comunità. Così gliela diamo vinta e svendiamo le nostre anime e le loro.

Talvolta, Satana ci fa credere di poterlo gestire, pensiamo di approfittare, afferrando quello che passa, e poi divenuti ricchi e potenti, pensiamo, certamente faremmo del bene a tanta gente. Ci asseconda in questo, ci dà corda, fin quando avrà capito che non siamo più disposti a perdere quello che abbiamo, in quel momento ci metterà di fronte a situazioni che non potremo più governare, e ci condurrà dove vorrà. Pensiamo di trovare giustificazioni all'aborto, al tradimento, al divorzio, al sesso libero, all'arricchimento illecito, e ad ogni quant'altro è d'ostacolo ai nostri desideri, alle nostre convinzioni o ai nostri obbiettivi. Siamo così ipocriti con noi stessi da pensare di potere attraversare il male per arrivare al bene. Ma nel mondo di satana nessuno può essere felice a lungo.


Il Peccato

Il peccato originale, porta l'uomo fuori dal paradiso terrestre e lo introduce nel mondo degli eoni, della corruttibilità.

E Dio disse a Caino:

Gen 4,7

«…il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, e tu lo dominerai!».

Caino invece si lasciò travolgere dalla gelosia e dall'invidia, ed uccise Abele.

L'uomo però ha la capacità di opporsi al male: «tu lo dominerai!».

Deve farlo con determinazione, senza tentennamenti o ripensamenti, deve dominarlo con un no secco e tenere ben sbarrata la porta, come Dio comandò a Caino. Se cediamo alle piccole cose ancor più cederemo sulle grandi, abituiamoci a tenere ben sbarrata la porta. Abituiamoci a chiedere costantemente aiuto al Santo Spirito, perché ci illumini e rafforzi nella nostra determinazione. Dobbiamo vigilare, non distraiamoci, non distogliamo lo sguardo da Gesù, manteniamo la direzione verso di Lui. L'agire umano deve provenire dalla verità, dalla giustizia e dall'altruismo. Quindi attraverso la cooperazione pervenire ad un'equa distribuzione della ricchezza, del benessere, della giustizia sociale. Dio ama che gli uomini cooperino e soccorrano i propri simili.

Dio disse "Io sono colui che è" volendo dire ad Israele che Dio non cambia né aspetto né atteggiamento, Satana invece è colui che non è, afferma e smentisce. La perfezione è unica, l'imperfezione molteplice.

Non vi sono posizioni di mezzo, quando perdiamo le vie del Signore andiamo verso Satana.

L'insegnamento di Gesù, il Verbo, deve divenire centrale nella nostra vita. Dobbiamo meditare la Parola, approfondire costantemente il suo studio, cercandone anche i nessi e i richiami esegetici col V.T. ma anche i versetti paralleli del N.T.; approfondiamo lo studio teologico. Entriamo sempre in contatto con Cristo, attraverso un rapporto costante con le Sacre Scritture, teniamoci ben stretta tra le mani la Sacra Bibbia.


Claudio Gualtiero Maria Sala