La Decollazione Del Battista

10.01.2025

Decollazione del Battista, miniatura; Bibbia di Borso D'Este


10.01.2025 - #religionecattolica

Estratto dal Libro Trinoteuco tomo I,
Ia edizione 01-2024 Gedi Digital. I; ISBN: 979-12-22802-70-1;
Capitolo V – Le Sacre Scritture e l'archetipo trinitario, pag. 67>68.


La decollazione del Battista

È un episodio di poco successivo all'inizio delle predicazioni di Gesù. In quel tempo il Battista fu imprigionato e le motivazioni dell'arresto ci arrivano essenzialmente da due fonti, quella di Giuseppe Flavio che rappresenta il motivo politico fondamentale, e quella cristiana che ci arriva attraverso i Vangeli che rilevano la problematica su elementi di osservanza religiosa e di risentimento personale. Le fonti, entrambe valide, adducono motivazioni che a mio avviso furono complementari nel produrre la condanna a morte di Giovanni, avvenuta nel 28 o 29 d.C.

Le Antichità giudaiche ci consegnano di lui il seguente passo in 18,5,2 – 117 > 119:

«Era un uomo buono ed esortava i Giudei ad esercitare la virtù, a praticare la giustizia reciproca e la pietà verso Dio e a farsi battezzare. Infatti, secondo lui, anche il battesimo sarebbe stato gradito a Dio, se fosse stato usato non per ottenere il perdono di peccati commessi, ma per purificare il corpo, essendo l'anima già stata purificata in precedenza dalla giustizia. Quando molti altri si unirono alle folle attorno a lui (erano, infatti, massimamente commossi all'ascolto delle sue parole), Erode cominciò a temere che la grande influenza di Giovanni sul popolo portasse a una ribellione (tutti, infatti, sembravano far tutto secondo il suo consiglio). Decise quindi che sarebbe stato molto meglio prevenirlo e liberarsi di Giovanni prima che la sua opera conducesse a un'insurrezione, piuttosto che rimpiangere, a rivolta avvenuta, la disgrazia subita. Così Giovanni fu imprigionato e portato nella fortezza di Macheronte, e là messo a morte a causa del temperamento sospettoso di Erode».

Per i Vangeli, invece, il motivo della condanna fu che Giovanni rimproverava la famiglia reale di vivere da sempre nel peccato, contraendo matrimoni all'interno della stessa famiglia e che ultimamente si fosse passato il limite. La maggiore colpa consisteva nel fatto che il Re Erode Antipa aveva contratto un matrimonio che era nullo. Infatti, Erodiade sua sposa e nipote, era legittimamente sposata con il suo fratellastro Erode figlio di Mariamme II ed Erode il Grande (Ant.18,5,4 - 136.137). Mt 14,3. 12 e Mc 6,17.29 riportano, erroneamente Filippo, che sposò invece qualche tempo dopo la bella Salome, figlia dell'Erodiade in questione. Lui stesso, infine, si era illegittimamente separato dalla moglie. Così il Battista diceva ad Erode Antipa che non gli era lecito tenere la moglie del fratello, ed Erodiade per questo lo odiava. Erode era combattuto su un'eventuale esecuzione di Giovanni, temeva che il popolo amandolo potesse insorgere in sua difesa. Comunque, fattolo arrestare, gli eventi precipitarono a causa della perfidia di Erodiade, come ben si sa, che portò alla famosa decollazione. Giovanni il Battista, aveva compiuto la sua missione biblica, aveva presentato al mondo il Messia e con la sua predicazione e il battesimo aveva preparato il terreno per la semina successiva. Era giunto per lui il tempo di uscire, di scena. Mentre era in carcere, saputo ciò che Gesù insegnava, fu assalito dal dubbio e gli fece arrivare questo messaggio:

Mt 11,3 «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».

Anche Giovanni il Battista, quindi, come gli Apostoli e i Discepoli ebbe dei dubbi che scaturivano da quelle che erano le attese di salvezza messianica secondo la cultura di quel tempo, cioè riscatto del popolo d'Israele e sua liberazione con immediata instaurazione del Nuovo Regno. Attese che contrastavano notevolmente con tutto l'operato e l'insegnamento di Gesù, che lo conducevano verso il compimento del suo percorso escatologico. Domanda quindi legittima e coerente con lo svolgersi degli eventi in contraddizione continua rispetto all'umano ragionamento.

Gesù rispose:

«Andate e annunciate a Giovanni ciò che udite e vedete: i ciechi recuperano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi riacquistano l'udito, i morti risorgono e ai poveri è predicata la buona novella. E, beato è colui che non si scandalizza di me!» (Mt 11,4.6). Che significa il Regno è giunto, i reietti impuri e morti per la legge sono restituiti alla Giustizia, la promessa è stata mantenuta.


Claudio Gualtiero Maria Sala