Il Battesimo e lo svelarsi della divinità

Battesimo di Gesù, Verrocchio e Leonardo
07.01.2025 - #religionecattolica
Estratto dal Libro Trinoteuco tomo I,
Ia edizione
01-2024 Gedi Digital 2024 ISBN: 979-12-22802-70-1;
Capitolo V – Le Sacre Scritture e l'archetipo trinitario, pag.
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Il Battesimo e lo svelarsi della Divinità
In quel tempo Ponzio Pilato era procuratore di Giudea, di Samaria e di Idumea (dal 26 al 36 d.C.). Erode Antipa, figlio di Erode il Grande, era tetrarca di Galilea e della Perea (dal 4 a.C. al 39 d.C.), mentre suo fratello Filippo era tetrarca della Batanea, della Traconìtide, della Auranìtide, della Gaulanìtide dell'Iturea e del distretto di Panias (dal 4 a.C. al 34 d.C.), Lisània era invece tetrarca dell'Abilene. Il Sommo sacerdote in carica era Giuseppe detto Kaifa, genero (Gv 18,13) del Sommo sacerdote Anna detto anche Anano diminutivo di Giovanni. La predicazione del Battista inizia qualche mese prima rispetto al battesimo di Gesù, e terminerà con la sua cattura per volere di Erode Antipa.
Era un periodo storico oscuro per quelle popolazioni. Il regno di Davide era caduto, e l'Impero romano imponeva le sue leggi e i suoi costumi, la terra santa dipendeva dalla Roma pagana. Già vi erano state rivolte, accese dagli Zeloti e soffocate nel sangue dai Romani.
L'aristocrazia e la casta sacerdotale si rifugiavano in una forma di giudaismo aderente alla spiritualità di quel periodo, trovando un compromesso con le leggi romane. Dopo che Israele aveva adorato gli idoli, ai piedi del monte Sinai, Dio non aveva inviato più il Santo Spirito né i Profeti e sembrava si fosse scordato delle sue antiche promesse (1Mac 9,27 et 14,41). Intanto il popolo attendeva ancora il promesso profeta (Dt 18,15). Adesso, però, una voce tonava nel deserto, finalmente un profeta, Giovanni il Battista! Che lì viveva. Egli, per la vita solitaria che conduceva in umiltà, rettitudine e meditazione era credibile. Finalmente nuove speranze di salvezza per Israele:
la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. E (egli) percorse tutta la regione intorno al Giordano, annunciando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati (Lc 3,2.4). Così, in preda a questo fermento, accorrevano in tanti ad ascoltare le sue predicazioni e a farsi battezzare: Mc 1,5 Accorrevano a lui tutti gli abitanti della regione della Giudea e di Gerusalemme e venivano battezzati da lui nel fiume Giordano, mentre confessavano i loro peccati.
Il battesimo muta radicalmente le usanze di allora, è qualcosa di assolutamente nuovo, legato concettualmente alla successiva venuta di Gesù.
Il battesimo, infatti, segna una svolta concreta e decisiva della vita d'ogni uomo, che abbandonando un'esistenza intrisa di peccato si predispone a un'esistenza santa nell'osservanza delle leggi divine, nell'attesa del giudizio finale. Nel battesimo, quindi, l'immersione nell'acqua produce la morte dell'uomo vecchio. L'emersione dall'acqua è rinascita di un uomo nuovo, libero dai peccati commessi e dal peccato originale, essa è vera resurrezione spirituale. Adesso viene, però, spontaneo chiedersi: perché Gesù si battezzò? Egli non aveva di certo peccati da confessare o da cancellare. La risposta a questa domanda possiamo darla attraverso un'interpretazione coerente delle scritture. In ciò ci aiuta il seguente passo dei Vangeli:
Mt 3,13.15 Allora Gesù dalla Galilea sopraggiunse al Giordano da Giovanni per essere da lui battezzato. Giovanni però lo tratteneva, dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?».
Ma Gesù rispondendo gli disse: «Lascia ora, così infatti è conveniente per noi adempiere ogni giustizia».
Allora lui acconsentì.
Per Gesù e i Vangeli, la parola Giustizia significa volontà di Dio, essa, pertanto, rivela il significato profondo di questa frase. In quell'ora del tempo, era necessario si adempisse il piano Divino di sanificazione dell'uomo dal peccato!
Gv 1,29 «Ecco l'agnello di Dio colui che toglie il peccato del mondo!». Giovanni Battista vede per la prima volta Gesù, se lo trova vicino presso il fiume Giordano. Dunque, Gesù con il battesimo accetta il piano Divino.
Preparando la via della Croce s'immerge nel Giordano, si richiudono le acque su di lui come pietra tombale.
Vengono riscattate le anime dal peccato originale che assume su di sé, esse affronteranno il giudizio secondo la legge naturale e dei profeti. Da Giovanni e Gesù in avanti, accadrà che ogni volta che un essere umano avrà pentimento sincero dei suoi peccati e col Battesimo o con la confessione e l'Eucaristia vorrà aderire alla Basilea gli saranno condonati anche i peccati commessi in vita sino a quel momento. Accettato il piano divino, Dio scende su Gesù in Spirito Santo e lo benedice, investendolo pubblicamente della sua paternità e missione: Lc. 3,21.22 Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e lo Spirito Santo discese su di lui in forma corporea, come colomba, e vi fu una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato, in te mi sono compiaciuto».
Cristo-Messia, significano:
"L'Unto, colui sul quale è sceso lo Spirito Santo", per questo il battesimo segna l'inizio dell'attività pubblica di Gesù. Il Santo Spirito è finalmente tornato in Israele. L'episodio si colloca nel 28 o 29 d.C., in primavera o in autunno, come si è già esposto.
Una vera purificazione prima della Pasqua di quell'anno.
Intorno al Battesimo e i nati dall'alto
Testimonianze di Giovanni: Mt 3,10.12 - Mc
1,7.8 - Lc 3,15.17 - Gv 1,19.37;
Testimonianze di Gesù: Mt 11,7.15 - Lc
7,24.30 - Gv 3,22.36;
Dialogo con Nicodemo Gv 3,1.21.
Le reciproche testimonianze servono a chiarire ai discepoli il compito e la posizione di Giovanni e Gesù:
Giovanni è l'annunciatore e il preparatore della conversione, Gesù, invece, è colui che sanerà con il suo sangue il debito di Adamo ed Eva e porterà il Logos e il Santo Spirito per realizzare quella conversione e salvezza di Israele che il Battista annunciava. Dal canto suo il Battista testimonia ampiamente e chiaramente di non essere lui il Messia, questi era invece colui che veniva dopo di lui ed al quale non era degno neppure di allacciare i sandali. Il Battista chiarisce anche che, mentre lui battezzava in acqua, il Messia avrebbe battezzato in Spirito Santo. Si potrebbe quindi obbiettare che fu soltanto dopo che Gesù fu battezzato da Giovanni che si aprirono le porte del Regno e che pertanto quando Giovanni battezzava esse erano ancora chiuse, conseguendone che il Battesimo di Giovanni non poteva avere il potere di sanare i peccati passati o futuri. Chi sostiene questa ipotesi si fa forte di una decisione di San Paolo che in At 19,3.6, probabilmente, cercando di sanare lo scandalo sulla problematica di quale battesimo tra i due fosse più importante, favorisce a quella di Giovanni la capacità salvifica del battesimo di Gesù.
Tuttavia, Mt 11,9.15 et Lc 7,24.30 et Lc 16,16 testimoniano il valore salvifico del battesimo di Giovanni ponendolo all'interno della nuova escatologia di salvezza di Gesù, anzi esso ne inaugura il tempo Lc 16,16: La Legge e i profeti fino a Giovanni, da allora è annunciata la Buona Notizia del Regno di Dio e ognuno si sforza di entrare. Infatti, il Battesimo di Giovanni, fatto a Gesù, non avrebbe valore teologico se posto all'interno della precedente dottrina Mosaica.
Il Vangelo di Giovanni in 1,33.37 et 3,5 riporta, per questo motivo, il problema sul corretto senso teologico:
Dio comanda a Giovanni di battezzare e lo istruisce su ciò che accadrà e lo Spirito Santo scende su Gesù dopo il Battesimo. Ciò significa che il battesimo in acqua estingue il peccato originale e i peccati precedenti, ciò è ovvio! Dal momento che Gesù si immerge nel Giordano accetta la sequela escatologica che lo attende, da quell'istante i peccati ed anche quello originale sono e saranno cancellati per coloro che si sono battezzati da Giovanni, da quanti saranno battezzati da Gesù o dai Discepoli o dai Sacerdoti. La differenza tra i due Battesimi non sta nella parte che riguarda l'immersione in acqua il cui valore è identico nell'efficacia di sanare i peccati pregressi compreso quello originale, essa invece riguarda la parte successiva a quella preparatoria dell'uomo nuovo. In sostanza il battesimo in acqua consente l'emersione dell'uomo rinato come dal grembo materno ma sanato dal peccato. Il Battesimo in Spirito, che ci arriva invece solamente da Gesù, è legato all'avere fede in Lui ed al crescere nel processo di costruzione dell'uomo nuovo che apprende e fa proprio il Logos come via da percorrere verso quella Porta Stretta che è Signoria di Dio per poi entrare nel Regno di Dio.
Il Battesimo di Gesù consente e segna nel mondo il manifestarsi di Dio nella sua forma trina che consentirà all'uomo di comprendere pienamente il disegno che egli ha sull'uomo.
Ecco perché Gesù rispose a Giovanni «… è conveniente per noi adempiere ogni giustizia».
Il Dialogo notturno con Nicodemo è sostanzialmente la spiegazione della funzione salvifica del Battesimo in acqua e Spirito che viene messa da Gesù in relazione con la funzione salvifica della sua morte per croce, così che chiunque crede in Lui avrà la vita eterna. Nessuno può entrare nel Regno di Dio se prima non è nato dall'acqua e dallo Spirito, infatti, i nati dall'alto sono i rinati dall'acqua e dallo Spirito, i nati dal basso sono i nati soltanto dalla terra. Nicodemo, esponente dotto della cerchia farisaica e Maestro in Israele, rappresenta l'uomo che trovandosi nelle tenebre vede la luce e decide di andare verso di essa. Il suo processo di conversione iniziò, infatti, col suo desiderio di uscire dalle tenebre per entrare nella luce di Gesù e dichiara:
«Rabbi, sappiamo che da Dio sei venuto come maestro. Nessuno, infatti, può fare questi segni che tu fai se Dio non fosse con lui.».
A questa affermazione Gesù, fa una dichiarazione che lo disorienta, ed alla quale pone la sua prima domanda, mostrando una grande distanza dal mondo dei piccoli o discepoli. Gesù continua a chiarire e la seconda domanda di Nicodemo: "Come possono avvenire queste cose?", accorcia quella distanza e mostra il desiderio di volere capire, sebbene le difficoltà, ed essere pronto a credere, riconfermandosi nella sua dichiarazione iniziale. Gesù allora comincia un lungo monologo di insegnamento a modo di iniziale catechesi. Nicodemo, quindi assieme ad altri credette e lo ritroviamo infatti in Gv 19.39 in occasione della tumulazione di Gesù.
Claudio Gualtiero Maria Sala