Restauro

Restauro delle statue nella Chiesa Madre

  della Parrocchia di Comitini (Ag)


Data inizio restauro : 15.04.2012 

Data completamento: 15.08.2015

Lavoro di restauro eseguito da Claudio Gualtiero Maria Sala, a titolo gratuito e devozionale,

presso il proprio laboratorio artistico in Comitini c.da Fiumarazza.


Santa Rita


Stato dell'oggetto ante restauro:
La statuetta in cartapesta stuccata a gesso e dipinta, si trovava in pessimo stato di conservazione:

- l'intera superficie risultava danneggiata in moltissimi punti, con distacco o frattura della stuccatura e deformazione del supporto in cartapesta;

- mancavano completamente entrambi i mignoli;

- il naso risultava deformato e rotto nella punta con mancanza completa del frammento;

- la base era in pessime condizioni e presentava diverse lesioni con distacco dello stucco in zone estese;

- il colore del manufatto, di natura sintetica, presentava numerosi aggiustamenti impropri a base di cementite e smalti oleosintetici; lo stesso corrotto dal tempo e dagli agenti atmosferici (ossidazione), tendeva a polverizzarsi;

- il colore del viso è, invece, in discreto stato di conservazione. 



Il primo intervento è stato effettuato con un'accurata pulitura con acqua ossigenata al fine di rimuovere lo sporco ed i processi di ossidazione sul colore, quindi si è proceduto a sanificare le fratture del gesso e della cartapesta utilizzando un collante vinilico diluito in acqua.

Si è proceduto quindi a stabilizzare le parti screpolate e deboli del gesso con una resina acrilica ad alta resistenza e quindi a gessare con apposito stucco le parti scrostate.
Si è proceduto a ricostruire i mignoli mancanti inserendo un'anima metallica sagomata trattata con una mestica grippante che successivamente è stata gessata e colorata. Il naso è stato ricostruito con un intervento di rimodellamento della cartapesta che è poi stata stuccata a gesso e colorata.

Si è proceduto in fine a levigare tutte le superfici con carte abrasive da grana 280 a 500.


Completata la fase di ricostruzione e levigatura, si è proceduto alla colorazione del manufatto, utilizzando colori acrilici di altissima qualità per belle arti e restauro; per il viso e le mani si è usato un colore ad olio per restauro.

Si sottolinea che le tecniche di ricostruzione utilizzate si sono basate sul principio del rispetto del materiale originario e sul mantenimento dei segni lasciati dal tempo e dall'uso, mentre sono stati rimossi i segni devastanti del cattivo utilizzo e dell'incuria che avevano reso offesa ingiustificabile all'oggetto.

Si è completato il lavoro inserendo una base in massello di rovere che consente una presa più agevole offrendo un punto di presa ad alta resistenza. La base è stata colorata imitando il marmo di Carrara.

In fine l'intera superficie è stata protetta con una vernice trasparente in resina acrilica ad altissima resistenza contro gli agenti ossidanti atmosferici. L'oggetto essendo in cartapesta gessata rimane, tuttavia, delicato per la sua intrinseca fragilità alla pressione delle mani, agli urti, all'acqua ed alla polvere.

Si consiglia di pulire delicatamente con panno leggermente umido, e di spolverare con appositi piccoli pennelli a setole molto lunghe, ponendo particolare attenzione alle dita delle mani.


Santa Teresa del Bambin Gesù


Stato dell'oggetto ante restauro:
La statuetta in cartapesta stuccata a gesso e dipinta, si trovava in cattivo stato di conservazione:

- l'intera superficie risultava danneggiata in molti punti, con distacco o frattura della stuccatura; non vi sono deformazioni del supporto in cartapesta;

- mancavano completamente tre dita nella mano destra ed il pollice nella sinistra;

- la base era in cattive condizioni e presentava alcune lesioni con distacco dello stucco;

- il colore del manufatto, di natura sintetica, presentava alcuni aggiustamenti impropri a base di cementite e smalti oleosintetici; lo stesso corrotto dal tempo e dagli agenti atmosferici (ossidazione), tendeva a polverizzarsi;

- il colore del viso è, invece, in discreto stato di conservazione. 



Il primo intervento è stato effettuato con un'accurata pulitura con acqua ossigenata al fine di rimuovere lo sporco ed i processi di ossidazione sul colore, quindi si è proceduto a sanificare le fratture del gesso utilizzando un collante vinilico diluito in acqua. Si è proceduto quindi a stabilizzare le parti screpolate e deboli del gesso con una resina acrilica ad alta resistenza e quindi a gessare con apposito stucco le parti scrostate. Si è sono ricostruite le dita mancanti inserendo un'anima metallica sagomata e trattata con mestica grippante che è successivamente stata gessata e colorata.

Si è proceduto in fine a levigare tutte le superfici con carte abrasive da grana 280 a 500. Completata la fase di ricostruzione e levigatura, si è proceduto alla colorazione del manufatto, utilizzando colori acrilici di altissima qualità per belle arti e restauro. Si sottolinea che le tecniche di ricostruzione utilizzate si sono basate sul principio del rispetto del materiale originario e sul mantenimento dei segni lasciati dal tempo e dall'uso, mentre sono stati rimossi i segni devastanti del cattivo utilizzo e dell'incuria che avevano reso offesa ingiustificabile all'oggetto. In fine l'intera superficie è stata protetta con una vernice trasparente in resina acrilica ad altissima resistenza contro gli agenti ossidanti atmosferici. L'oggetto essendo in cartapesta gessata rimane, tuttavia, delicato per la sua intrinseca scarsa resistenza alla pressione delle mani, agli urti, all'acqua ed alla polvere. Si consiglia di pulire delicatamente con panno leggermente umido, e di spolverare con appositi piccoli pennelli a setole molto lunghe, ponendo particolare attenzione alle dita delle mani. 



Sant' Agnese


Stato dell'oggetto ante restauro:
La statuetta in cartapesta stuccata a gesso e dipinta, si trovava in pessimo stato di conservazione:

- l'intera superficie risultava danneggiata in moltissimi punti, con distacco o frattura della stuccatura e deformazione del supporto in cartapesta;

- nella mano destra mancava il mignolo ed erano fratturati: anulare, medio ed indice; la mano sinistra ha subito un precedente improprio restauro;

- l'agnello, deformato e rotto in più parti, mancava delle zampe anteriori;

- la base era in pessime condizioni e presentava diverse lesioni con distacco dello stucco in zone estese;

- il colore del manufatto, di natura sintetica, presenta aggiustamenti impropri a base di cementite e smalti oleosintetici sulle mani; lo stesso, corrotto dal tempo e dagli agenti atmosferici (ossidazione), tendeva a polverizzarsi; le dorature erano danneggiate;

- il colore del viso è, invece, in discreto stato di conservazione. 



Il primo intervento è stato effettuato con un'accurata pulitura con acqua ossigenata al fine di rimuovere lo sporco ed i processi di ossidazione sul colore, quindi si è proceduto a sanificare le fratture del gesso e della cartapesta utilizzando un collante vinilico diluito in acqua. Si è proceduto quindi a stabilizzare le parti screpolate e deboli del gesso con una resina acrilica ad alta resistenza e quindi a gessare con apposito stucco le parti scrostate. Si è sono ricostruite le dita mancanti inserendo un'anima metallica sagomata e trattata con mestica grippante che è successivamente stata gessata e colorata.

Si è proceduto in fine a levigare tutte le superfici con carte abrasive da grana 280 a 500. Completata la fase di ricostruzione e levigatura, si è proceduto alla colorazione del manufatto, utilizzando colori acrilici di altissima qualità per belle arti e restauro. Si sottolinea che le tecniche di ricostruzione utilizzate si sono basate sul principio del rispetto del materiale originario e sul mantenimento dei segni lasciati dal tempo e dall'uso, mentre sono stati rimossi i segni devastanti del cattivo utilizzo e dell'incuria che avevano reso offesa ingiustificabile all'oggetto. In fine l'intera superficie è stata protetta con una vernice trasparente in resina acrilica ad altissima resistenza contro gli agenti ossidanti atmosferici. L'oggetto essendo in cartapesta gessata rimane, tuttavia, delicato per la sua intrinseca scarsa resistenza alla pressione delle mani, agli urti, all'acqua ed alla polvere. Si consiglia di pulire delicatamente con panno leggermente umido, e di spolverare con appositi piccoli pennelli a setole molto lunghe, ponendo particolare attenzione alle dita delle mani. 



Santissimo Redentore


Stato dell'oggetto ante restauro:
La statua in legno, stuccata a gesso e dipinta, si trovava in uno stato di conservazione penoso:

- presentava una frattura verticale che dalla spalla sinistra arrivava alla base; questa, profonda da 25 a 50 cm. si apriva sulla parte anteriore del manufatto mediamente 3 cm.;

- la superficie complessiva risultava danneggiata in moltissimi punti, con distacco o frattura della stuccatura e deformazione del legno;

- il naso, l'arcata sopracciliare, la fronte e la testa risultavano fratturate con mancanza completa dei frammenti;

- la base, in pessime condizioni, aperta in due, presentava diverse lesioni con distacco dello stucco in zone estese e forte ossidazione del colore;

- il colore del manufatto, di natura sintetica, presentava numerosi aggiustamenti impropri a base di cementite e smalti oleosintetici di pessima qualità; lo stesso corrotto dal tempo e dagli agenti atmosferici (ossidazione), tendeva a polverizzarsi;

- le dorature risultavano estesamente danneggiate;

- il colore del viso è, invece, in discreto stato di conservazione. 



Il primo intervento è consistito in un'accurata pulitura con acqua ossigenata al fine di rimuovere lo sporco ed i processi di ossidazione sul colore, quindi si è proceduto a sanificare le fratture del legno con resine e protesi metalliche. Si è bloccata la base istallando delle barre di ferro che potranno essere utilizzate anche per sollevare più facilmente il manufatto. Risanata la struttura in legno si è proceduto a stabilizzare le parti screpolate e deboli del gesso con una resina acrilica ad alta resistenza e quindi a gessare con apposito stucco le parti scrostate. Si è proceduto in fine a levigare tutte le superfici con carte abrasive da grana 280 a 500.

Completata la fase di ricostruzione e levigatura, si è proceduto alla colorazione del manufatto, utilizzando colori acrilici di altissima qualità per belle arti e restauro.
In fine l'intera superficie è stata protetta e laccata con una vernice trasparente in resina acrilica ad altissima resistenza contro gli agenti ossidanti. L'oggetto essendo gessato rimane, tuttavia, delicato per la sua intrinseca struttura, agli urti, all'acqua ed alla polvere. Si consiglia di pulire delicatamente con panno leggermente umido, e di spolverare con appositi piccoli pennelli a setole molto lunghe, ponendo particolare attenzione alle dita delle mani ed al cuore fiammeggiante e dorato. 



San Giacomo di Compostela (il maggiore)


Stato dell'oggetto ante restauro:
La statua in legno, stuccata a gesso e dipinta, si trovava in pessimo stato di conservazione:

- la superficie complessiva risultava danneggiata in moltissimi punti, con distacco o frattura della stuccatura e deformazione del legno; in generale il gesso risultava particolarmente disidratato e male ancorato;

- la mano destra era fratturata e distaccata dal braccio all'altezza del polso, con danno al colore anche del braccio;

- la mano sinistra presentava una lesione al livello del polso;

- la base, pure in pessime condizioni, presentava diverse lesioni con distacco dello stucco in zone estese e forte ossidazione del colore;

- il colore del manufatto, di natura sintetica, presentava numerosi aggiustamenti impropri a base di cementite e smalti oleosintetici; lo stesso corrotto dal tempo e dagli agenti atmosferici (ossidazione), tendeva a polverizzarsi;

- le dorature risultavano estesamente mancanti o danneggiate;

- il colore del viso è, invece, in buono stato di conservazione;

- il bastone che accompagnava il manufatto era una semplice asta di legno  color argento antiruggine;



Nel primo intervento si è effettuata un'accurata pulitura con acqua ossigenata al fine di rimuovere lo sporco ed i processi di ossidazione sul colore, quindi si è proceduto a sanare la frattura del polso destro e la lesione de sinistro. Eseguito tale lavoro preliminare, si e passati a stabilizzare le parti screpolate e deboli del gesso con una resina acrilica ad alta resistenza e quindi a gessare con apposito stucco le parti scrostate. Si è proceduto in fine a levigare tutte le superfici con carte abrasive da grana 280 a 500. Completata la fase di ricostruzione e levigatura, si è proceduto alla colorazione del manufatto, utilizzando colori acrilici di altissima qualità per belle arti e restauro. Si è passati quindi alla doratura nelle parti necessarie.

In fine l'intera superficie è stata protetta e laccata con una vernice trasparente in resina acrilica ad altissima resistenza contro gli agenti ossidanti. L'oggetto essendo gessato e molto antico (disidratato), rimane, tuttavia, delicatissimo per la sua intrinseca struttura, agli urti, alla pressione delle dita, all'acqua ed alla polvere. Si consiglia di pulire delicatamente con panno leggermente umido, e di spolverare con appositi piccoli pennelli a setole molto lunghe, ponendo particolare attenzione alle dita delle mani.

Si consiglia vivamente di non utilizzare il manufatto per manifestazioni che ne prevedano il trasporto sia a mano che su mezzi di trasporto.



SS. Mater Dolorosa


Stato dell'oggetto ante restauro:
La statua in legno, stuccata a gesso e dipinta, si trovava in pessimo stato di conservazione:

- la superficie, compreso il viso, risultava molto danneggiata in quanto molto crespa e ricoperta da smalti oleosintetici di pessima qualità che successivamente furono ricoperti da una lacca a vernice trasparente lucida dura ed a base di solventi, erano presenti anche distacchi e fratture della stuccatura e deformazione del legno;

- le tinte utilizzate erano di pessimo gusto cromatico, il viso in particolare aveva una coloritura rossastra e molto scura.

- Le mani presentavano delle fratture, la mano destra in particolare era fratturata ed in parte distaccata dal braccio all'altezza della manica che era stata ricostruita con della plastilina;

- la base, pure in pessime condizioni, presentava diverse lesioni con distacco delle parti in legno e dello stucco in zone estese;

- le dorature risultavano estesamente mancanti, danneggiate ed opacizzate;

- la corona era deformata ed ossidata;

- il pugnale malamente saldato ed arrugginito;

- un cuore d'argento si manteneva appeso al braccio, producendo in tal modo delle lesioni al mantello anteriore;

- vi erano impropriamente inseriti un paio d'orecchini di latta ed una collana di bigiotteria di pessimo gusto, entrambi gli oggetti non possono rientrare in un'iconografia corretta e rispettosa del manufatto in questione.



Nel primo intervento si è effettuata un'accurata pulitura con acqua ossigenata al fine di rimuovere lo sporco, quindi si è proceduto a sanare la frattura del polso destro e la lesione del sinistro, ricostruendo con pasta di legno la manica destra. Eseguito tale lavoro preliminare, si e passati a stabilizzare le parti screpolate e deboli del gesso con una resina acrilica ad alta resistenza e quindi a riempire e modellare con apposita resina ad alta densità le parti scrostate o mancanti. 

Si è proceduto in fine a levigare tutte le superfici con carte abrasive da grana 280 a 500 sino a 800 per il viso. Completata la fase di ricostruzione e levigatura, si è proceduto alla colorazione del manufatto, utilizzando colori acrilici di altissima qualità per belle arti e restauro. Si è passati quindi alla doratura dei bordi del mantello. Infine, l'intera superficie è stata protetta e laccata con una vernice trasparente di resina acrilica ad altissima resistenza contro gli agenti ossidanti. Corona e pugnale sono stati restaurati ed il cuore fissato sulla base. L'oggetto essendo gessato e molto antico rimane tuttavia delicato agli urti, alla pressione delle dita, all'acqua ed alla polvere. Si consiglia di pulire delicatamente con panno leggermente umido, e di spolverare con appositi piccoli pennelli a setole molto lunghe, ponendo particolare attenzione a non sollevare o spostare il manufatto prendendolo dalle mani o dalle braccia.

Si consiglia vivamente di non utilizzare il manufatto per manifestazioni che ne prevedano il trasporto sia a mano che su mezzi di trasporto. 


SS. Crocefisso nero


Stato dell'oggetto ante restauro:

La statua in cartapesta con rinforzi in legno e tela, stuccata a gesso e dipinta, si trovava in pessimo stato di conservazione:

- l'intera superficie risultava danneggiata in moltissimi punti, con distacco o frattura della stuccatura e deformazione del supporto in cartapesta;

- le braccia erano completamente staccate dal busto e nella mano sinistra mancava il dito mignolo; 

-il colore del manufatto era gravemente corrotto dal tempo e dagli agenti atmosferici (ossidazione, incrostazioni ecc.…) e tendeva a polverizzarsi.



Il primo intervento è stato effettuato con un'accurata pulitura con acqua ossigenata al fine di rimuovere lo sporco ed i processi di ossidazione sul colore, quindi si è proceduto a sanificare le fratture del gesso e della cartapesta utilizzando un collante vinilico diluito in acqua.

Si è proceduto quindi a stabilizzare le parti screpolate e deboli del gesso con una resina acrilica ad alta resistenza e quindi a gessare con apposito stucco le parti scrostate.
Si è proceduto a ricostruire il mignolo mancante inserendo un'anima metallica sagomata trattata con una mestica grippante che successivamente è stata gessata e colorata.

Le braccia sono stato ricollegate al busto con due strisce resistenti di pelle che garantissero la mobilità delle braccia.

Si è proceduto in fine a levigare tutte le superfici con carte abrasive da grana 280 a 500 ed alla colorazione ove necessario con calori acrilici di altissima qualità per belle arti e restauro.

Si sottolinea che le tecniche di ricostruzione utilizzate si sono basate sul principio del rispetto del materiale originario e sul mantenimento dei segni lasciati dal tempo e dall'uso, mentre sono stati rimossi i segni devastanti del cattivo utilizzo e dell'incuria che avevano reso offesa ingiustificabile all'oggetto.

In fine l'intera superficie è stata protetta con una vernice trasparente in resina acrilica ad altissima resistenza contro gli agenti ossidanti atmosferici. L'oggetto essendo in cartapesta gessata rimane, tuttavia, delicato per la sua intrinseca scarsa resistenza alla pressione delle mani, agli urti, all'acqua ed alla polvere.

Si consiglia di pulire delicatamente con panno leggermente umido, e di spolverare con appositi piccoli pennelli a setole molto lunghe, ponendo particolare attenzione alle dita delle mani. 




Concludendo


Si sottolinea che le tecniche di restauro utilizzate per tutti i manufatti sono state basate sul principio del rispetto del materiale originario e sul mantenimento dei segni lasciati dal tempo e dall'uso, mentre sono stati rimossi i segni devastanti del cattivo utilizzo e dell'incuria che avevano reso offesa ingiustificabile ai manufatti.

In buona sostanza il restauro conservativo si è fatto prevalere sempre su quello ricostruttivo ogni volta che ciò è stato possibile.
Nella certezza che in futuro si porrà maggiore cura nel mantenimento e nella custodia di questi storici manufatti, che hanno accompagnato per oltre un secolo la vita spirituale della comunità, si coglie l'occasione per porgere i più cordiali saluti.

Claudio Gualtiero Maria Sala