Lavoro di restauro eseguito da Claudio Gualtiero Maria Sala, a titolo gratuito e devozionale,
presso il proprio laboratorio artistico in Comitini c.da Fiumarazza.
Santa Rita
Stato dell'oggetto ante restauro:
La statuetta in cartapesta stuccata a gesso e dipinta, si trovava in pessimo stato di conservazione:
-
l'intera superficie risultava danneggiata in moltissimi punti, con
distacco o frattura della stuccatura
e deformazione del supporto in cartapesta;
-
mancavano completamente entrambi i mignoli;
- il
naso risultava deformato e rotto nella punta con mancanza completa del frammento;
- la
base era in pessime condizioni e presentava diverse lesioni con distacco dello stucco in zone
estese;
- il
colore del manufatto, di natura sintetica, presentava numerosi aggiustamenti impropri a base
di cementite e smalti oleosintetici; lo stesso corrotto dal tempo e
dagli agenti atmosferici (ossidazione), tendeva a polverizzarsi;
- il
colore del viso è, invece, in discreto stato di conservazione.
Il primo intervento
è stato effettuato con un'accurata pulitura con acqua ossigenata al fine di
rimuovere lo sporco ed i processi di ossidazione sul colore, quindi si è
proceduto a sanificare le fratture del gesso e della cartapesta utilizzando un
collante vinilico diluito in acqua.
Si è proceduto
quindi a stabilizzare le parti screpolate e deboli del gesso con una resina
acrilica ad alta resistenza e quindi a gessare con apposito stucco le parti
scrostate.
Si è proceduto a ricostruire i mignoli mancanti inserendo un'anima metallica
sagomata trattata con una mestica grippante che successivamente è stata
gessata e colorata. Il naso è stato ricostruito con un intervento di rimodellamento della
cartapesta che è poi stata stuccata a gesso e colorata.
Si è proceduto in
fine a levigare tutte le superfici con carte abrasive da grana 280 a 500.
Completata la fase
di ricostruzione e levigatura, si è proceduto alla colorazione del manufatto,
utilizzando colori acrilici di altissima qualità per belle arti e restauro;
per il viso e le mani si è usato un colore ad olio per restauro.
Si sottolinea che
le tecniche di ricostruzione utilizzate si sono basate sul principio del
rispetto del materiale originario e sul mantenimento dei segni lasciati dal
tempo e dall'uso, mentre sono stati rimossi i segni devastanti del cattivo
utilizzo e dell'incuria che avevano reso offesa ingiustificabile all'oggetto.
Si è completato il
lavoro inserendo una base in massello di rovere che consente una presa più
agevole offrendo un punto di presa ad alta resistenza. La base è stata
colorata imitando il marmo di Carrara.
In fine l'intera
superficie è stata protetta con una vernice trasparente in resina acrilica ad
altissima resistenza contro gli agenti ossidanti atmosferici. L'oggetto essendo
in cartapesta gessata rimane, tuttavia, delicato per la sua intrinseca fragilità
alla pressione delle mani, agli urti, all'acqua ed alla polvere.
Si consiglia di
pulire delicatamente con panno leggermente umido, e di spolverare con appositi
piccoli pennelli a setole molto lunghe, ponendo particolare attenzione alle
dita delle mani.
Santa Teresa del Bambin Gesù
Stato dell'oggetto ante restauro:
La statuetta in cartapesta stuccata a gesso e dipinta, si trovava in cattivo
stato di conservazione:
-
l'intera superficie risultava danneggiata in molti punti, con distacco o frattura della stuccatura; non vi sono
deformazioni del supporto in cartapesta;
-
mancavano completamente tre dita nella mano destra ed il pollice nella sinistra;
- la
base era in cattive condizioni e presentava alcune lesioni con distacco dello stucco;
- il
colore del manufatto, di natura sintetica, presentava alcuni aggiustamenti impropri a base di cementite e
smalti oleosintetici; lo stesso corrotto
dal tempo e dagli agenti atmosferici (ossidazione), tendeva a polverizzarsi;
- il
colore del viso è, invece, in discreto stato di conservazione.
Il primo intervento
è stato effettuato con un'accurata pulitura con acqua ossigenata al fine di
rimuovere lo sporco ed i processi di ossidazione sul colore, quindi si è
proceduto a sanificare le fratture del gesso utilizzando un collante vinilico
diluito in acqua. Si è proceduto quindi a stabilizzare le parti screpolate e
deboli del gesso con una resina acrilica ad alta resistenza e quindi a gessare
con apposito stucco le parti scrostate. Si è sono ricostruite le dita mancanti
inserendo un'anima metallica sagomata e trattata con mestica grippante che è
successivamente stata gessata e colorata.
Si è proceduto in
fine a levigare tutte le superfici con carte abrasive da grana 280 a 500.
Completata la fase di ricostruzione e levigatura, si è proceduto alla
colorazione del manufatto, utilizzando colori acrilici di altissima qualità
per belle arti e restauro. Si sottolinea che le tecniche di ricostruzione
utilizzate si sono basate sul principio del rispetto del materiale originario e
sul mantenimento dei segni lasciati dal tempo e dall'uso, mentre sono stati
rimossi i segni devastanti del cattivo utilizzo e dell'incuria che avevano reso
offesa ingiustificabile all'oggetto. In fine l'intera superficie è stata
protetta con una vernice trasparente in resina acrilica ad altissima resistenza
contro gli agenti ossidanti atmosferici. L'oggetto essendo in cartapesta
gessata rimane, tuttavia, delicato per la sua intrinseca scarsa resistenza alla
pressione delle mani, agli urti, all'acqua ed alla polvere. Si consiglia di
pulire delicatamente con panno leggermente umido, e di spolverare con appositi
piccoli pennelli a setole molto lunghe, ponendo particolare attenzione alle
dita delle mani.
Sant' Agnese
Stato dell'oggetto ante restauro:
La statuetta in cartapesta stuccata a gesso e dipinta, si trovava in pessimo
stato di conservazione:
-
l'intera superficie risultava danneggiata in moltissimi punti, con
distacco o frattura della stuccatura e deformazione
del supporto in cartapesta;
- nella
mano destra mancava il mignolo ed erano fratturati: anulare, medio ed indice; la mano sinistra ha subito un
precedente improprio restauro;
-
l'agnello, deformato e rotto in più parti, mancava delle zampe anteriori;
- la
base era in pessime condizioni e presentava diverse lesioni con distacco dello stucco in zone estese;
- il
colore del manufatto, di natura sintetica, presenta aggiustamenti impropri a base di cementite e smalti
oleosintetici sulle mani; lo stesso, corrotto dal tempo e dagli agenti
atmosferici (ossidazione), tendeva a polverizzarsi; le dorature erano
danneggiate;
- il
colore del viso è, invece, in discreto stato di conservazione.
Il primo intervento
è stato effettuato con un'accurata pulitura con acqua ossigenata al fine di
rimuovere lo sporco ed i processi di ossidazione sul colore, quindi si è
proceduto a sanificare le fratture del gesso e della cartapesta utilizzando un
collante vinilico diluito in acqua. Si è proceduto quindi a stabilizzare le
parti screpolate e deboli del gesso con una resina acrilica ad alta resistenza
e quindi a gessare con apposito stucco le parti scrostate. Si è sono
ricostruite le dita mancanti inserendo un'anima metallica sagomata e trattata
con mestica grippante che è successivamente stata gessata e colorata.
Si è proceduto in
fine a levigare tutte le superfici con carte abrasive da grana 280 a 500.
Completata la fase di ricostruzione e levigatura, si è proceduto alla
colorazione del manufatto, utilizzando colori acrilici di altissima qualità
per belle arti e restauro. Si sottolinea che le tecniche di ricostruzione
utilizzate si sono basate sul principio del rispetto del materiale originario e
sul mantenimento dei segni lasciati dal tempo e dall'uso, mentre sono stati
rimossi i segni devastanti del cattivo utilizzo e dell'incuria che avevano reso
offesa ingiustificabile all'oggetto. In fine l'intera superficie è stata
protetta con una vernice trasparente in resina acrilica ad altissima resistenza
contro gli agenti ossidanti atmosferici. L'oggetto essendo in cartapesta
gessata rimane, tuttavia, delicato per la sua intrinseca scarsa resistenza alla
pressione delle mani, agli urti, all'acqua ed alla polvere. Si consiglia di
pulire delicatamente con panno leggermente umido, e di spolverare con appositi
piccoli pennelli a setole molto lunghe, ponendo particolare attenzione alle
dita delle mani.
Santissimo Redentore
Stato
dell'oggetto ante restauro:
La statua in legno, stuccata a gesso e dipinta, si trovava in uno stato di
conservazione penoso:
- presentava una frattura verticale
che dalla spalla sinistra arrivava alla base; questa, profonda da 25 a 50 cm. si apriva sulla parte anteriore
del manufatto mediamente 3 cm.;
- la superficie complessiva risultava
danneggiata in moltissimi punti, con distacco o frattura della stuccatura e deformazione del legno;
- il naso, l'arcata sopracciliare,
la fronte e la testa risultavano fratturate con mancanza completa dei frammenti;
- la base, in pessime condizioni,
aperta in due, presentava diverse lesioni con distacco dello stucco in zone estese e forte ossidazione del colore;
- il colore del manufatto, di natura
sintetica, presentava numerosi aggiustamenti impropri a base di
cementite e smalti oleosintetici di pessima qualità; lo stesso corrotto dal tempo e dagli agenti
atmosferici (ossidazione), tendeva a polverizzarsi;
- le dorature risultavano estesamente
danneggiate;
- il colore del viso è, invece, in
discreto stato di conservazione.
Il primo intervento è consistito in un'accurata
pulitura con acqua ossigenata al fine di rimuovere lo sporco ed i processi di
ossidazione sul colore, quindi si è proceduto a sanificare le fratture del
legno con resine e protesi metalliche. Si è bloccata la base istallando delle
barre di ferro che potranno essere utilizzate anche per sollevare più
facilmente il manufatto. Risanata la struttura in legno si è proceduto a
stabilizzare le parti screpolate e deboli del gesso con una resina acrilica ad
alta resistenza e quindi a gessare con apposito stucco le parti scrostate. Si
è proceduto in fine a levigare tutte le superfici con carte abrasive da grana
280 a 500.
Completata la fase di ricostruzione e levigatura, si
è proceduto alla colorazione del manufatto, utilizzando colori acrilici di
altissima qualità per belle arti e restauro.
In fine l'intera superficie è stata protetta e laccata con una vernice
trasparente in resina acrilica ad altissima resistenza contro gli agenti
ossidanti. L'oggetto essendo gessato rimane, tuttavia, delicato per la sua
intrinseca struttura, agli urti, all'acqua ed alla polvere. Si consiglia di
pulire delicatamente con panno leggermente umido, e di spolverare con appositi
piccoli pennelli a setole molto lunghe, ponendo particolare attenzione alle
dita delle mani ed al cuore fiammeggiante e dorato.
San Giacomo di Compostela (il maggiore)
Stato dell'oggetto ante restauro:
La statua in legno, stuccata a gesso e dipinta, si trovava in pessimo stato di
conservazione:
- la
superficie complessiva risultava danneggiata in moltissimi punti, con distacco o frattura della stuccatura e
deformazione del legno; in generale il gesso risultava particolarmente
disidratato e male ancorato;
- la
mano destra era fratturata e distaccata dal braccio all'altezza del polso, con danno al colore anche del braccio;
- la
mano sinistra presentava una lesione al livello del polso;
- la
base, pure in pessime condizioni, presentava diverse lesioni con distacco dello stucco in zone estese e forte
ossidazione del colore;
- il
colore del manufatto, di natura sintetica, presentava numerosi
aggiustamenti impropri a base di cementite e smalti
oleosintetici; lo stesso corrotto dal tempo e dagli agenti atmosferici (ossidazione), tendeva a polverizzarsi;
- le
dorature risultavano estesamente mancanti o danneggiate;
- il
colore del viso è, invece, in buono stato di conservazione;
- il
bastone che accompagnava il manufatto era una semplice asta di legno color argento antiruggine;
Nel primo
intervento si è effettuata un'accurata pulitura con acqua ossigenata al fine
di rimuovere lo sporco ed i processi di ossidazione sul colore, quindi si è
proceduto a sanare la frattura del polso destro e la lesione de sinistro.
Eseguito tale lavoro preliminare, si e passati a stabilizzare le parti
screpolate e deboli del gesso con una resina acrilica ad alta resistenza e
quindi a gessare con apposito stucco le parti scrostate. Si è proceduto in
fine a levigare tutte le superfici con carte abrasive da grana 280 a 500.
Completata la fase di ricostruzione e levigatura, si è proceduto alla
colorazione del manufatto, utilizzando colori acrilici di altissima qualità
per belle arti e restauro. Si è passati quindi alla doratura nelle parti
necessarie.
In fine l'intera
superficie è stata protetta e laccata con una vernice trasparente in resina
acrilica ad altissima resistenza contro gli agenti ossidanti. L'oggetto essendo
gessato e molto antico (disidratato), rimane, tuttavia, delicatissimo per la
sua intrinseca struttura, agli urti, alla pressione delle dita, all'acqua ed
alla polvere. Si consiglia di pulire delicatamente con panno leggermente umido,
e di spolverare con appositi piccoli pennelli a setole molto lunghe, ponendo
particolare attenzione alle dita delle mani.
Si consiglia
vivamente di non utilizzare il manufatto per manifestazioni che ne prevedano il
trasporto sia a mano che su mezzi di trasporto.
SS. Mater Dolorosa
Stato dell'oggetto ante restauro:
La statua in legno, stuccata a gesso e dipinta, si trovava in pessimo stato di
conservazione:
-
la superficie, compreso il viso, risultava molto danneggiata in
quanto molto crespa e ricoperta da smalti
oleosintetici di pessima qualità che successivamente furono ricoperti da una lacca a vernice trasparente lucida
dura ed a base di solventi, erano presenti anche distacchi e fratture della stuccatura
e deformazione del legno;
-
le tinte utilizzate erano di pessimo gusto cromatico, il viso in
particolare aveva una coloritura rossastra e molto
scura.
-
Le mani presentavano delle fratture, la mano destra in particolare
era fratturata ed in parte distaccata dal braccio
all'altezza della manica che era stata ricostruita con della plastilina;
-
la base, pure in pessime condizioni, presentava diverse lesioni con
distacco delle parti in legno e dello stucco in zone
estese;
-
le dorature risultavano estesamente mancanti, danneggiate ed
opacizzate;
-
la corona era deformata ed ossidata;
-
il pugnale malamente saldato ed arrugginito;
-
un cuore d'argento si manteneva appeso al braccio, producendo in tal modo delle lesioni al mantello anteriore;
-
vi erano impropriamente inseriti un paio d'orecchini di latta ed una collana di bigiotteria di pessimo gusto,
entrambi gli oggetti non possono rientrare in un'iconografia corretta e rispettosa del manufatto
in questione.
Nel primo
intervento si è effettuata un'accurata pulitura con acqua ossigenata al fine
di rimuovere lo sporco, quindi si è proceduto a sanare la frattura del polso
destro e la lesione del sinistro, ricostruendo con pasta di legno la manica
destra. Eseguito tale lavoro preliminare, si e passati a stabilizzare le parti
screpolate e deboli del gesso con una resina acrilica ad alta resistenza e
quindi a riempire e modellare con apposita resina ad alta densità le parti
scrostate o mancanti.
Si è proceduto in fine a levigare tutte le superfici con
carte abrasive da grana 280 a 500 sino a 800 per il viso. Completata la fase di
ricostruzione e levigatura, si è proceduto alla colorazione del manufatto,
utilizzando colori acrilici di altissima qualità per belle arti e restauro. Si
è passati quindi alla doratura dei bordi del mantello. Infine, l'intera
superficie è stata protetta e laccata con una vernice trasparente di resina
acrilica ad altissima resistenza contro gli agenti ossidanti. Corona e pugnale
sono stati restaurati ed il cuore fissato sulla base. L'oggetto essendo gessato
e molto antico rimane tuttavia delicato agli urti, alla pressione delle dita,
all'acqua ed alla polvere. Si consiglia di pulire delicatamente con panno
leggermente umido, e di spolverare con appositi piccoli pennelli a setole molto
lunghe, ponendo particolare attenzione a non sollevare o spostare il manufatto
prendendolo dalle mani o dalle braccia.
Si consiglia
vivamente di non utilizzare il manufatto per manifestazioni che ne prevedano il
trasporto sia a mano che su mezzi di trasporto.
SS. Crocefisso nero
Stato dell'oggetto ante restauro:
La statua in cartapesta con rinforzi in legno e tela, stuccata a gesso e
dipinta, si trovava in pessimo stato di conservazione:
- l'intera superficie risultava danneggiata in
moltissimi punti, con distacco o frattura della stuccatura e
deformazione del supporto in cartapesta;
- le braccia erano completamente staccate dal busto e
nella mano sinistra mancava il dito mignolo;
-il colore del manufatto era
gravemente corrotto dal tempo e dagli agenti atmosferici (ossidazione,
incrostazioni ecc.…) e tendeva a polverizzarsi.
Il primo intervento
è stato effettuato con un'accurata pulitura con acqua ossigenata al fine di
rimuovere lo sporco ed i processi di ossidazione sul colore, quindi si è
proceduto a sanificare le fratture del gesso e della cartapesta utilizzando un
collante vinilico diluito in acqua.
Si è proceduto
quindi a stabilizzare le parti screpolate e deboli del gesso con una resina
acrilica ad alta resistenza e quindi a gessare con apposito stucco le parti
scrostate.
Si è proceduto a ricostruire il mignolo mancante inserendo un'anima metallica
sagomata trattata con una mestica grippante che successivamente è stata
gessata e colorata.
Le braccia sono
stato ricollegate al busto con due strisce resistenti di pelle che garantissero
la mobilità delle braccia.
Si è proceduto in
fine a levigare tutte le superfici con carte abrasive da grana 280 a 500 ed
alla colorazione ove necessario con calori acrilici di altissima qualità per
belle arti e restauro.
Si sottolinea che
le tecniche di ricostruzione utilizzate si sono basate sul principio del
rispetto del materiale originario e sul mantenimento dei segni lasciati dal
tempo e dall'uso, mentre sono stati rimossi i segni devastanti del cattivo
utilizzo e dell'incuria che avevano reso offesa ingiustificabile all'oggetto.
In fine l'intera
superficie è stata protetta con una vernice trasparente in resina acrilica ad
altissima resistenza contro gli agenti ossidanti atmosferici. L'oggetto essendo
in cartapesta gessata rimane, tuttavia, delicato per la sua intrinseca scarsa
resistenza alla pressione delle mani, agli urti, all'acqua ed alla polvere.
Si consiglia di
pulire delicatamente con panno leggermente umido, e di spolverare con appositi
piccoli pennelli a setole molto lunghe, ponendo particolare attenzione alle
dita delle mani.
Concludendo
Si sottolinea che le tecniche di restauro utilizzate
per tutti i manufatti sono state basate sul principio del rispetto del
materiale originario e sul mantenimento dei segni lasciati dal tempo e
dall'uso, mentre sono stati rimossi i segni devastanti del cattivo utilizzo e
dell'incuria che avevano reso offesa ingiustificabile ai manufatti.
In buona sostanza il restauro conservativo si è fatto
prevalere sempre su quello ricostruttivo ogni volta che ciò è stato
possibile.
Nella certezza che in futuro si porrà maggiore cura nel mantenimento e nella
custodia di questi storici manufatti, che hanno accompagnato per oltre un
secolo la vita spirituale della comunità, si coglie l'occasione per porgere i
più cordiali saluti.
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